
18 Lug Mi fa male un dente. Meglio aspettare?
Per prima cosa è importante distinguere se il dolore insorge spontaneamente o è provocato dalla masticazione o da cibi e bevande fredde, calde oppure dolci.
Se si tratta di un dolore provocato da tali stimoli, probabilmente si tratta di ipersensibilità dentale o di una carie piuttosto profonda che non ha ancora raggiunto il nervo.
Per questo motivo recarsi dal dentista non è questione di ore, ma è comunque bene intervenire prima che la carie raggiunga il nervo.
In questo caso infatti l’intervento dell’odontoiatra si limiterà a ripulire la carie e a fare un’ otturazione.
Se invece la carie ha già raggiunto il nervo, il dolore insorgerà spontaneamente o se ,provocato da freddo o dolce, durerà a lungo.
In questo caso è urgente recarsi dal dentista perché sta insorgendo la pulpite che è una infiammazione acuta del nervo che provoca dei dolori lancinanti e spesso resistenti agli antidolorifici. Rimandare le cure in questo caso espone anche al rischio che l’anestesia sia meno efficace.
Se dopo essere passati da questa fase, che può durare da poche ore a molti giorni, il dolore cessa improvvisamente e non siete ancora andati dal dentista, non illudetevi che il dente sia guarito spontaneamente e che non vi farà più male.
Infatti il dolore è cessato solo perché il nervo è morto, non perché è guarito.
A questo punto se vi recate dall’odontoiatra, avete ancora molte probabilità di salvare il dente con una devitalizzazione.
Se aspettate ancora però il nervo morto si infetterà e dopo qualche settimana il dolore ricomincerà più forte di prima: la guancia si gonfierà e si formerà un ascesso.
A questo punto sarà necessario sottoporsi ad una terapia antibiotica (sotto controllo medico), ma non pensate che l’antibiotico possa guarire il vostro dente.
La guarigione avverrà solo con l’intervento dell’odontoiatra.
A questo punto le probabilità di successo di una devitalizzazione sono scarse e spesso di dovrà ricorrere all’estrazione del dente.
Aspettare quindi non conviene mai: il dolore si fa sempre più intenso, il danno biologico sempre più grave (otturazione, devitalizzazione infine estrazione) e i costi sempre più elevati.